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Il lato oscuro del calcio milionario in Arabia: tantissimi giocatori senza stipendio

Salvatore Montagnolo Gennaio 8, 2024
Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo è stato tra i primi a lasciare l'Europa per l'Arabia (SDACMagazine.it) | Foto ANSA

Il calcio in Arabia non è solo ricchezza e stipendi milionari, ma c’è anche una terrificante altra faccia della medaglia.

Il 2023 è stato un anno di grandi novità nel mondo del calcio, ma tra le situazioni che maggiormente hanno fatto discutere gli appassionati e gli opinionisti di questo sport è impossibile non citare l’ascesa (almeno a livello di nomi) del calcio arabo.
La lista di ex stelle del calcio europeo che hanno scelto di continuare o chiudere la loro carriera in Arabia Saudita è cresciuta a dismisura e questo ha fatto nascere diverse discussioni sul web e in televisione.

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo è stato tra i primi a lasciare l’Europa per l’Arabia (SDACMagazine.it) | Foto ANSA

Anche se già prima di lui alcuni calciatori famosi erano approdati nella Saudi Pro League, a lanciare questo trend e sicuramente generare la maggior parte delle discussioni è stato Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese a gennaio del 2023 è passato all’Al-Nassr pubblicizzando fortemente il calcio arabo che nel corso di tutto l’anno è riuscito ad attirare altri campioni tra cui Karim Benzema, N’Golo Kantè, Sergej Milinkovic-Savic, Kalidou Koulibaly, Sadio Mané, Neymar e tantissimi altri.

Il lato oscuro del calcio arabo: i calciatori senza stipendio

Tutti questi trasferimenti conditi da contratti ultramilionari hanno fatto nascere numerose discussioni, soprattutto quando si è capito che non solo i calciatori a fine carriera hanno deciso di trasferirsi in Arabia, ma anche giocatori molto giovani: basti pensare al caso del giovanissimo Gabri Veiga che rifiuta di trasferirsi al Napoli per volare nella Saudi Pro League. Una realtà dei fatti che ha fatto storcere il naso a tantissimi tifosi e opinionisti e ha spaccato in due l’opinione pubblica.

Lewis Grabban
Il lato oscuro del calcio arabo: il caso di Lewis Grabban (SDACMagazine.it) | Foto Instagram

A quanto pare però nel calcio arabo non è tutto oro ciò che luccica: già diversi mesi fa si è parlato di un caso piuttosto sconvolgente che riguarda proprio le società militanti nella Saudi Pro League. Stando a quanto riportato anche dai report della FIFA, accanto alle stelle che firmano contratti da 10 milioni a salire, sono presenti altri calciatori che militano nelle stesse squadre che non solo percepiscono molto poco, ma in diversi casi non vengono nemmeno pagati.

A lanciare la prima denuncia è stato Lewis Grabban, attaccante anglo-giamaicano che ha vestito diverse maglie in Inghilterra diventano anche il capitano del Nottingham Forest.
Nel 2022 Grabban è passato al Al-Ahli, squadra della Saudi Pro League nella quale militano anche l’ex stella del Manchester City Mahrez, il già citato Gabri Veiga, Frank Kessie e l’ex difensore della Roma Ibanez.
Il contratto del calciatore è stato rescisso dopo soli tre mesi e questo ha fatto scatenare l’ira dell’attaccante che ha denunciato alla FIFA di non aver ricevuto tutti gli stipendi.

Grabban ha chiesto al club saudita un risarcimento di 2,2 milioni di euro, ma a quanto pare non è l’unico in questa situazione.
Nell’ultimo anno sarebbero ben 50 le controversie lavorative che hanno come protagonista i calciatori del campionato saudita che hanno spinto la FIFA a prendere seri provvedimenti verso i maggiori fondi arabi del calcio saudita.

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