Circuito celebra la Giornata internazionale della donna con una serata speciale al cinema Sivori.
Martedì 8 marzo, alle ore 20.00, è in programma l’anteprima di “Parigi, tutto in una notte”, una storia tutta al femminile con Valeria Bruni Tedeschi e Marina Foïs, dirette da Catherine Corsini. La proiezione del film (ore 20.30), distribuito dalla genovese Academy Two, è preceduta (ore 20) da una degustazione di vini francesi offerta dall’enoteca Cantine di Colombo di via Pisa e da Bistrot Sivori. Tutto compreso nell’abituale tariffa del biglietto: 8.50 intero e 7.50 ridotto.
Quante cose possono succedere a Parigi in una notte? Una disegnatrice egocentrica, un camionista arrabbiato e un’infermiera generosa si incontreranno e scontreranno fra i corridoi di un affollato pronto soccorso parigino. Sarà una lunga notte, carica di momenti comici e pregiudizi mandati in frantumi. Nel film “Parigi, tutto in una notte” pubblico e privato si intrecciano. Al centro della storia c’è la coppia formata da Raf e Julie (Valeria Bruni Tedeschi e Marina Foïs). Raf cade e si rompe un braccio.
Le due donne, già stressate a causa della loro situazione, si ritrovano al pronto soccorso, mentre nella capitale francese è in corso la protesta dei gilet gialli, che assediano l’edificio e mettono a dura prova anche il personale sanitario. All’alba, concluso il tempo sospeso dell’attesa durante il quale tante scene corrono veloci davanti agli occhi di medici e pazienti, ognuno dei protagonisti si ritroverà un po’ cambiato dopo avere vissuto una triplice frattura. Fisica, sentimentale e sociale.
L’attività di Circuito è sostenuta dai main sponsor Banca Carige, che promuove la cultura e le imprese liguri, in una sfida che unisce tradizione e innovazione, e Fondazione Cappellino-Almo Nature che attraverso la partnership con Circuito Cinema e Circuito Cinema Scuole, attente all’educazione civica e ambientale, vogliono contribuire a diffondere l’importanza delle scelte quotidiane dell’individuo in relazione alla tutela degli habitat e far sapere che un modello economico a impatto positivo sulla biodiversità è possibile (e in Fondazione Capellino – Almo Nature già esiste).