Fellini, Fellini e ancora Fellini, la celebrazione e il ricordo dell’opera del grande maestro del cinema continua e prende diverse forme.
La casa dei nonni e dell’infanzia di Fellini sarà recuperata, grazie ad un progetto di valorizzazione e restauro del manufatto di proprietà del Comune di Gambettola.
Casa Fellini diverrà una residenza per artisti, un luogo della cultura dedicato alle arti del cinema e del circo.
Il progetto di recupero dello studio d’ architettura Internoundici, sarà finanziato dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Gambettola, come ha dichiarato il sindaco Letizia Bisacchi: “crediamo fortemente nell’opera di valorizzazione della Casa Fellini e in quest’operazione siamo sostenuti dalla Regione che ritiene strategico questo bene culturale ai fini soprattutto di un’offerta turistico culturale che va ad integrare il circuito felliniano. Abbiamo un patrimonio culturale inestimabile, testimonianza vivida del legame del regista Federico Fellini, uno tra i più grandi artisti del Novecento, con il paese di Gambettola. A Casa Fellini il piccolo Federico trascorreva lunghi soggiorni nelle estati della sua infanzia: è qui che il regista cominciò a rivolgere la propria attenzione verso la spontaneità della vita e delle usanze contadine, l’interesse per la caratterizzazione dei personaggi tipicamente romagnoli e per l’uso della lingua dialettale come mezzo espressivo-evocativo. Nei suoi film e specialmente nelle scene ambientate nella casa gambettolese emerge come il ricordo della sua infanzia, nonostante si manifesti attraverso visioni oniriche legate al proprio immaginario, sia contenuto all’interno di ambientazioni autentiche. È sul ricordo e il sogno del giovane Federico e nel rispetto della tradizionale tipologia rurale romagnola che vogliamo recuperare Casa Fellini”.
Questa iniziativa come molte altre sul territorio italiano ci mostrano come attraverso il ricordo di un grande artista come Federico Fellini si possa dare forza a nuove energie per generare e creare nuovi spazi e nuove idee.
A Roma, dove Fellini ha trascorso gran parte della sua vita, gli verrà intitolato un tratto del Lungo Tevere. Lo ha deciso la commissione toponomastica del Campidoglio.
Fellini ha abitato nella capitale e ha girato molti film a Roma. Roma deve moltissimo a Fellini, che ha utilizzato, reinventato e trasformato tutti i luoghi principali della città, l’amministrazione ha intitolato al grande regista il Largo in cima a Via Veneto; ma portare il suo nome in un tratto dei Lungotevere rappresenta una vera dichiarazione d’amore per l’opera del regista: spazi aperti, in dialogo tra cielo, fiume, alberi mossi dal vento. L’intitolazione rappresenta la risposta ad un antico desiderio riferito dalla stessa Giulietta Masina, poche settimane prima di morire a Luca Bergamo (vice sindaco della capitale)il fautore di tale dedica toponomastica, che afferma:“realizzare oggi questo desiderio è come fissare nel panorama urbano la scena di uno dei suoi film”.
Anche un importante scrittore come il francese Daniel Pennac ha sentito l’esigenza di celebrare a modo suo Fellini, dedicandogli un libro La legge del sognatore, edito da Feltrinelli Editore, che in occasione del centenario felliniano è anche divenuto uno spettacolo teatrale (trasmesso da Sky lo scorso inverno) grazie al Teatro Strehler, di Milano, accanto a Pennac sul palcoscenico si sono ritrovati Pako Ioffredo, Demi Licata e Gaetano Lucido; per la regia di Clara Bauer, e la musica originale di Alice Loup (coproduzione Intesa Sanpaolo e Compagnie MIA-Il Funaro).
Pennac racconta così il suo lavoro dedicato a Fellini:”Il libro, così come la lettura teatrale, nascono da un sogno: La lampadina del proiettore è saltata in pieno Fellini. Minne e io stavamo guardando Amarcord a letto. “Oh, no, cazzo!” Ho piazzato una sedia sopra un tavolo e sono andato all’assalto di quell’arnese per cambiare la lampadina fulminata. Un gran botto, la casa si è spenta, sono franato giù con tutta la mia impalcatura e non mi sono più rialzato. Mia moglie mi ha visto morto ai piedi del letto coniugale. Nel frattempo io rivivevo la mia vita. Pare succeda spesso. Ma non si svolgeva esattamente come l’avevo vissuta”.
Tra case, mostre, libri e piazze continuano le celebrazioni felliniane, vi ricordiamo che potete trovare molti film felliniani da poco restaurati (grazie al Laboratorio del Cinema Ritrovato di Bologna) come Le Notti di Cabiria, che erano in programmazione nei cinema d’essai prima del Covid, e che speriamo di ritrovare nelle arene estive e in futuro nelle sale.
Nel frattempo…”Ah Ce…”