Buio, opera prima della regista Emanuela Rossi con Denise Tantucci e Valerio Binasco, sbarca sulle piattaforme streaming.
Dopo essere stato lanciato da MYmovies, a partire dal 7 maggio, grazie alla collaborazione con un sistema abbinato e coordinato con le sale cinematografiche e sarà distribuito da Courier Film con la consulenza di Antonio Carloni.
Il film è ora fruibile attraverso diverse piattaforme di streaming.
Questo thriller distopico ci racconta la vicenda di: Stella, diciassettenne, e le sorelle più piccole, Luce ed Aria, sono chiuse in una casa con le finestre sbarrate. Fuori c’è l’Apocalisse: due terzi dell’umanità sono morti perché i raggi del sole sono diventati troppo potenti e possono uscire solo gli uomini, le donne non resistono. La vita claustrofobica della casa è ravvivata da giochi speciali, come la Festa dell’aria e il Picnic al lago, una vera gita nel salotto di casa in cui ricordano la bellissima mamma morta. Ma il Padre s’arrabbia: vorrebbe che loro cancellassero completamente il passato. Quando la seconda delle figlie, Luce, ormai adolescente, comincia a fare domande sul fuori, qualcosa s’incrina. Stella si mette in difesa della sorella, sfidando il Padre che s’allontana. Le ragazzine restano sole chiuse in casa, senza nulla da mangiare…
La regista ha rilasciato una particolareggiata descrizione della sua opera prima:
“Buio è un thriller, un film di fantascienza, un family drama. È stata una grossa sfida produttiva attraversare questi generi poco frequentati in Italia: una strada che spesso ha lasciato tanto gli attori quanto lo scenografo e la costumista interdetti. Dopo poco tutti si sono però lanciati nella sfida, sfoderando professionalità solide che hanno portato in rapidissimo tempo a piccoli capolavori come la “tuta di protezione” di Valerio Binasco e il tunnel di decompressione della casa. Valerio Binasco è stato un colpo di fulmine, per l’intelligenza e l’umanità. In lui ho trovato un alleato fondamentale, un complice che mi ha sostenuta fin dall’inizio, e che non ha mancato mai di trasmettermi fiducia nel progetto. L’ispirazione maggiore è arrivata proprio dai luoghi. Io sono marchigiana ma a Torino fin dai tempi di “Non uccidere” ho trovato la giusta atmosfera per il mio stile “dark”. Già in fase di scrittura, insieme a Claudio Corbucci, sapevamo che “Buio” sarebbe stato girato a Torino. Individuare come location l’isolata villa di Moncalieri è stata l’ulteriore propensione a spingermi verso il “genere”. Quasi senza rendermene conto, lì dentro, nella scalinata con il pendolo, sono nate inquadrature che mi hanno ricordato lo stile tipico delle atmosfere hitchcockiane! I luoghi e le atmosfere che questi riescono a restituire sono per me fondamentali, e anche quelli utilizzati nella seconda parte del film (l’Ipercoop di Collegno e il 45’ parallelo) hanno restituito pienamente il senso del mio film”.
Buio è riuscito ad aggiudicarsi anche due prestigiosi riconoscimenti: Alice nella città-“Panorama Italia” alla scorsa Festa del Cinema di Roma, e il First Feature Competition al Tallin Black Nights Film Festival del 2019.
Vi auguriamo una buona visione.