Come ben saprete, Ennio Morricone, sì è spento la mattina del 6 luglio scorso,era uno dei più grandi compositori contemporanei di musica, sinfonie per colonne sonore ma anche concerti per musica da camera e da orchestra, come affermava lui stesso in numerose interviste rispondendo agli elogi “scrivere musica è l’unica cosa che so fare”.
Un personaggio umile e mai retorico che ha saputo attraversare gli anni del boom del cinema italiano, per approdare ad Hollywood dove ha conquistato grandi registi e numerosi premi, dopo cinque candidature non premiate, ha ricevuto nel 2007, l’Oscar alla carriera, che gli venne consegnato, dalle mani di Clint Eastwood.
Grazie alla colonna sonora di The Hateful Eight di Tarantino nel 2016 riuscì ad aggiudicarsi la statuetta dell’ Accademy, per la miglior colonna sonora.
Durante il lockdown, abbiamo riportato sulle pagine del nostro magazine le sue dichiarazioni rispetto ai flashmob dal balcone e al profondo significato attribuito dal maestro alla musica e soprattutto al valore della vita.
Un uomo d’altri tempi che ha reso immortali pellicole, che private della sua musica, oggi risulterebbero come prive di colore o con un montaggio sbagliato; un’incantevole profondità romantica che ha accompagnato: i gesuiti di Mission, e i passi decisi e furtivi dei cowboy di Leone inclini all’eroismo e alla cialtroneria in egual misura, e ancora molti altri titoli e registi: John Carpenter, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, Oliver Stone.
Instancabile, sempre originale, doveva lavorare in massima libertà, per permettere al suo ingegno di compositore, di schiudere panorami musicali che hanno saputo arricchire ma soprattutto completare i film che hanno avuto la fortuna di potersi avvalere delle sue composizioni.
Nella sua prolifica produzione, ha trovato spazio anche un componimento di 4 minuti, dedicato alla tragedia del crollo del Ponte Morandi, dal titolo, “Tante pietre a ricordare”: questo il titolo del brano per orchestra, coro e voce bianca che il Maestro Ennio Morricone aveva composto in memoria delle vittime del crollo, per il concerto che l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova terrà la sera prima dell’inaugurazione del nuovo ponte progettato da Renzo Piano.
Un brano inedito, scritto appositamente, che Morricone aveva accettato con entusiasmo e grande senso civile di comporre su richiesta del Sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi e del Sindaco del Comune di Genova Marco Bucci (fonte ILSECOLOXIX).
Consapevole del finire del tempo, accudito dalla sua amata moglie Maria Travia e dai figli Marco; Alessandra; Andrea (musicista); e Giovanni, (regista e sceneggiatore)con cui ha diviso gli ultimi istanti; ha raccolto le forze per scrivere una lettera d’addio rivolta ai suoi cari e in parte anche al suo pubblico , in cui ancora una volta ha mostrato il suo carattere umile invocando la comprensione e richiedendo un mesto silenzio per celebrare il suo ultimo addio, ancora una volta una lezione per chi troppo avvezzo alla notizia e a masticare social ritiene che l’unico modo di salutare degnamente sia quello clamoroso, quindi niente folla e niente applausi ma silenzio come s’addice agli ultimi commiati lacrimosi e la sua musica resterà sempre a farci compagnia e a confortare i nostri cuori e quelli dei suoi cari che dovranno imparare a sopportarne la mancanza.
S.V.