Romano, classe 1951, Claudio Fragasso ha iniziato a fare cinema negli anni settanta e ha cavalcato tutte le correnti underground nate negli anni a venire. Quasi sempre con budget risibili, ha sfornato capolavori del brutto, con alcuni acuti degni di nota.
Claudio Fragasso è stato regista de La casa 5, Non aprite quella porta 3, Troll 2. Questi titoli vi dicono qualcosa? Non sono dei sequel degli omonimi film, bensì dei mockbuster: film di serie B che cercano di cavalcare l’onda del successo di pellicole con la quale non hanno nessun legame. Ma non solo. Il regista e sceneggiatore romano ha girato alcuni film che sono diventati un must per i feticisti di generi misconosciuti, che spesso raccontano storie ambientate in situazioni borderline. Vi raccontiamo qualcosa qui di seguito.
Monster Dog, cioè Il signore dei Cani (1984)
Una rockstar visita la casa dei defunti genitori per girare un videoclip. Qui scopre che la casa è infestata da sinistre presenze. A rendere il tutto ancora più gruesome si aggiunge una banda di teppisti devastatori. Per il protagonista e la sua fidanzata sopravvivere in ogni modo diverrà un imperativo. Nulla di sconvolgente per adesso, a parte tante situazioni che renderanno questo film immortale. In primis la scelta dell’attore protagonista: il cantante e musicista Alice Cooper. L’artista usciva da un periodo difficile e con queste parole raccontò la sua partecipazione al progetto:
“Mi riferirono che non sarebbe mai uscito nelle sale cinematografiche, e dissi, ‘Fantastico. Giusto uno di quei film che puoi noleggiare in videoteca.’ E dissero che sarebbe stato quello che sarebbe stato, quindi lo feci… Mi diedero un sacco di soldi per farlo. Penso di essere stata la parte maggiore del budget.”
Oltre a una buona paga, l’artista richiese anche una scorta infinita di Coca Cola e un videoregistratore per vedere VHS western. Fragasso ricorderà con piacere la collaborazione con Cooper, dichiarando che alla sera si vedevano per guardare vecchi film horror, proprio come “due bambini”. Il film venne girato in Spagna e uscì in versione Home Video negli Stati Uniti nel 1984. Da allora è ricercato da fanatici e collezionisti del macabro di mezzo mondo.
Troll 2 (1990)
Raccontare la trama di Troll 2 è pressoché superfluo. Basti pensare che, a discapito del titolo, nessun troll è presente in scena. Il film è stato prodotto dalla casa cinematografica di Joe D’Amato, già questa è una grande indicazione per capire questo capolavoro del brutto, che sembra scritto da un pappagallo sotto l’effetto di barbiturici. Per molto tempo è stato in testa alla classifica dei film peggiori mai girati, salvato solo da una fanbase molto attiva online, che è riuscita a sottrarlo da questo primato (sigh!). Per aggiungere una buona dose di ignoranza alla pellicola gli attori sono stati scelti fra i mormoni che popolavano le location dove si stava girando: Salt Lake City e Park City. Senza contare qualche comparsa perennemente sotto l’effetto di cannabis.
Non aprite quella porta 3 (tre!! tre!!!)
Arriviamo al capitolo apocrifo della saga del Leatherface, uscito nel 1991. Come già specificato il film non ha nessun collegamento con i Texas Chainsaw Massacre. Infatti il titolo originale doveva essere Night Killer, venne cambiato però dalla produzione, lasciando molto scontento lo stesso Fragasso. La trama racconta di un killer che uccide solo belle donne, un po’ sull’onda di altri film di genere usciti molti anni prima, come ad esempio Maniac di William Lustig. E niente, non c’è altro da dire su questo film, però era giusto parlarne per la forza evocativa del titolo. Lasciamo parlare l’immagine di seguito.
Teste rasate (si, proprio i nazisti calvi)
Anno Domini 1993. In un lurido cinema di Roma (no, scherziamo, probabilmente era una bella sala) una massa di giovani e meno giovani si riuniscono per assistere alla prima (e unica) proiezione del nuovo film di Claudio Fragasso: Teste Rasate. Il film racconta la storia di Marco (interpretato da Gianmarco Tognazzi), che tramite una misera azione eroica finisce a frequentare un gruppo di nazisti. Questi vivono le proprie giornate in un turbinio di violenza, dove fra contraddizioni e schifo esistenziale, portano avanti la loro ideologia, cercando di fare proseliti in un quartiere romano dove la vita di certo non è semplice.
Il film ha comunque alcune sfaccettature interessanti ed è molto critico nei confronti di questo tipo di violenza, sicuramente meno ironica e comica rispetto a quella di altri lavori dello stesso regista. Aldilà di tutto il film, girato con 200 milioni, fece il botto grazie alla distribuzione indipendente e all’uscita in formato Home Video. Vince inoltre, nello stesso anno, il Festival del cinema di Bastia, in Corsica. La colonna sonora è curata da Sergio Cammariere, all’epoca sconosciuto ai più. Fatto negativo: la pellicola diventò un cult negli ambienti di estrema destra, dove non riuscirono nemmeno a capire il senso del film.
Si chiude questa carrellata di pellicole, vi invitiamo ovviamente a scavare a fondo nella filmografia di Claudio Fragasso, perché aldilà del tono ironico dell’articolo, è sicuramente interessante conoscere il suo stile cinematografico, che affonda le proprie radici in situazione e culture ai limiti dell’underground. Perché la magia del cinema è anche questo.
Romano, classe 1951, Claudio Fragasso ha iniziato a fare cinema negli anni settanta e ha cavalcato tutte le correnti underground nate negli anni a venire. Quasi sempre con budget risibili, ha sfornato capolavori del brutto, con alcuni acuti degni di nota.
Claudio Fragasso è stato regista de La casa 5, Non aprite quella porta 3, Troll 2. Questi titoli vi dicono qualcosa? Non sono dei sequel degli omonimi film, bensì dei mockbuster: film di serie B che cercano di cavalcare l’onda del successo di pellicole con la quale non hanno nessun legame. Ma non solo. Il regista e sceneggiatore romano ha girato alcuni film che sono diventati un must per i feticisti di generi misconosciuti, che spesso raccontano storie ambientate in situazioni borderline. Vi raccontiamo qualcosa qui di seguito.
Monster Dog, cioè Il signore dei Cani (1984)
Una rockstar visita la casa dei defunti genitori per girare un videoclip. Qui scopre che la casa è infestata da sinistre presenze. A rendere il tutto ancora più gruesome si aggiunge una banda di teppisti devastatori. Per il protagonista e la sua fidanzata sopravvivere in ogni modo diverrà un imperativo. Nulla di sconvolgente per adesso, a parte tante situazioni che renderanno questo film immortale. In primis la scelta dell’attore protagonista: il cantante e musicista Alice Cooper. L’artista usciva da un periodo difficile e con queste parole raccontò la sua partecipazione al progetto:
“Mi riferirono che non sarebbe mai uscito nelle sale cinematografiche, e dissi, ‘Fantastico. Giusto uno di quei film che puoi noleggiare in videoteca.’ E dissero che sarebbe stato quello che sarebbe stato, quindi lo feci… Mi diedero un sacco di soldi per farlo. Penso di essere stata la parte maggiore del budget.”
Oltre a una buona paga, l’artista richiese anche una scorta infinita di Coca Cola e un videoregistratore per vedere VHS western. Fragasso ricorderà con piacere la collaborazione con Cooper, dichiarando che alla sera si vedevano per guardare vecchi film horror, proprio come “due bambini”. Il film venne girato in Spagna e uscì in versione Home Video negli Stati Uniti nel 1984. Da allora è ricercato da fanatici e collezionisti del macabro di mezzo mondo.
Troll 2 (1990)
Raccontare la trama di Troll 2 è pressoché superfluo. Basti pensare che, a discapito del titolo, nessun troll è presente in scena. Il film è stato prodotto dalla casa cinematografica di Joe D’Amato, già questa è una grande indicazione per capire questo capolavoro del brutto, che sembra scritto da un pappagallo sotto l’effetto di barbiturici. Per molto tempo è stato in testa alla classifica dei film peggiori mai girati, salvato solo da una fanbase molto attiva online, che è riuscita a sottrarlo da questo primato (sigh!). Per aggiungere una buona dose di ignoranza alla pellicola gli attori sono stati scelti fra i mormoni che popolavano le location dove si stava girando: Salt Lake City e Park City. Senza contare qualche comparsa perennemente sotto l’effetto di cannabis.
Non aprite quella porta 3 (tre!! tre!!!)
Arriviamo al capitolo apocrifo della saga del Leatherface, uscito nel 1991. Come già specificato il film non ha nessun collegamento con i Texas Chainsaw Massacre. Infatti il titolo originale doveva essere Night Killer, venne cambiato però dalla produzione, lasciando molto scontento lo stesso Fragasso. La trama racconta di un killer che uccide solo belle donne, un po’ sull’onda di altri film di genere usciti molti anni prima, come ad esempio Maniac di William Lustig. E niente, non c’è altro da dire su questo film, però era giusto parlarne per la forza evocativa del titolo. Lasciamo parlare l’immagine di seguito.
Teste rasate (si, proprio i nazisti calvi)
Anno Domini 1993. In un lurido cinema di Roma (no, scherziamo, probabilmente era una bella sala) una massa di giovani e meno giovani si riuniscono per assistere alla prima (e unica) proiezione del nuovo film di Claudio Fragasso: Teste Rasate. Il film racconta la storia di Marco (interpretato da Gianmarco Tognazzi), che tramite una misera azione eroica finisce a frequentare un gruppo di nazisti. Questi vivono le proprie giornate in un turbinio di violenza, dove fra contraddizioni e schifo esistenziale, portano avanti la loro ideologia, cercando di fare proseliti in un quartiere romano dove la vita di certo non è semplice.
Il film ha comunque alcune sfaccettature interessanti ed è molto critico nei confronti di questo tipo di violenza, sicuramente meno ironica e comica rispetto a quella di altri lavori dello stesso regista. Aldilà di tutto il film, girato con 200 milioni, fece il botto grazie alla distribuzione indipendente e all’uscita in formato Home Video. Vince inoltre, nello stesso anno, il Festival del cinema di Bastia, in Corsica. La colonna sonora è curata da Sergio Cammariere, all’epoca sconosciuto ai più. Fatto negativo: la pellicola diventò un cult negli ambienti di estrema destra, dove non riuscirono nemmeno a capire il senso del film.
Si chiude questa carrellata di pellicole, vi invitiamo ovviamente a scavare a fondo nella filmografia di Claudio Fragasso, perché aldilà del tono ironico dell’articolo, è sicuramente interessante conoscere il suo stile cinematografico, che affonda le proprie radici in situazione e culture ai limiti dell’underground. Perché la magia del cinema è anche questo.