“Il Club del Film” prosegue giovedì 3 novembre ore 18.30 al Bistrot Sivori con “Triangle of Sadness” di Ruben Östlund, film vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes.
Con il coordinamento di Francesca Savino, docente, critica cinematografica e socia del Gruppo Ligure Critici Cinematografici SNCCI, seduti intorno ai tavolini di un bar ne parlano insieme spettatori che lo hanno visto o che ne sono incuriositi. Club del Film
Un modo semplice e informale per scambiare le proprie opinioni in un ambiente conviviale, con l’opportunità di conoscere altri punti di vista e accrescere la propria rete di relazioni fra persone accomunate dalla stessa passione. L’appuntamento, organizzato da Circuito, è a ingresso libero e chi vuole può chiedere una consumazione a piacimento.
“Triangle of Sadness”, attualmente in proiezione al cinema America, offre un affresco impietoso e comico su vanità, ricchezza, maschilismo, privilegi nella società contemporanea. Già il titolo offre una bussola decisiva per intuire il punto di partenza del regista svedese. Il triangolo della tristezza è un termine usato in chirurgia estetica per indicare le rughe di espressione fra le sopracciglia, più marcate in chi è spesso accigliato e pensieroso.
Qui potete trovare le opinioni sul film raccolte all’uscita dalla sala:
Chi vuole almeno sembrare felice, se lo fa spianare con il botulino. Potrebbero fare parte di questa categoria anche i due protagonisti del film, Yaya e Carl (Charlbi Dean e Harris Dickinson), una modella influencer e il suo fidanzato accompagnatore, anche lui abilitato alle passerelle ma in una fascia meno splendente. Dopo avere vissuto i giorni spumeggianti delle Giornate della Moda a Milano, partono per un’esclusiva crociera nei Caraibi a bordo di uno yacht di lusso, in cambio di una solerte e riconoscente attività social.
Si trovano tra milionari soli, gentili fabbricanti d’armi e un capitano marxista. Una tempesta, un’intossicazione alimentare e un attacco dei pirati finiranno per rovesciare la situazione in modo inaspettato. Il tritacarne dell’umorismo nel frattempo ha spianato luoghi comuni e miti del nostro mondo.