Da oggi “Grief & beauty” e “Gli orsi non esistono” a un prezzo ridotto

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“Diritti e libertà” è un’iniziativa del nostro partner Circuito e del Teatro Nazionale di Genova.

Una collaborazione che permette agli spettatori di due fra le più rilevanti realtà culturali cittadine, di vedere lo spettacolo “Grief & Beauty” di Milo Rau (dal 12 al 14 ottobre al Teatro Modena) e il film “Gli orsi non esistono” di Jafar Panahi (dal 6 ottobre all’Ariston) con un biglietto a prezzo ridotto.

Inoltre, mercoledì 12 ottobre alle 17.30 la Sala Mercato ospita la proiezione del film “The New Gospel” di Milo Rau a ingresso libero: prenotazioni aperte a questo link.

Chi si presenta al botteghino del Teatro Nazionale di Genova con il biglietto del film “Gli orsi non esistono” o con una card di Circuito, ha diritto al biglietto scontato a 13 euro per “Grief & Beauty”, al Teatro Modena dal 12 al 14 ottobre.

Chi si presenta all’Ariston, dal 6 al 14 ottobre, con il biglietto di “Grief & Beauty” o con l’abbonamento del Teatro Nazionale, ha diritto al biglietto scontato a 7 euro per vedere “Gli orsi non esistono” di Jafar Panahi.

La scelta è caduta su due, anzi tre opere che mettono al centro situazioni e scelte radicali con cui si confrontano uomini e donne, mettendo alla prova la propria libertà d’azione rispetto ai diritti di cui dispongono nel luogo e nel tempo in cui vivono.

Gli orsi non esistono”, vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia 2022” e distribuito in Italia da Academy Two, è diretto da un regista dissidente iraniano che mette in scena sé stesso, agli arresti domiciliari con il divieto di girare film.

Panahi è in carcere dallo scorso luglio con l’accusa di svolgere “attività contrarie al governo”. In Grief & Beauty” di Milo Rau, direttore del Nederlands Toneel Gent, tra i maggiori protagonisti della scena internazionale, la riflessione è sul lutto e su come l’addio possa essere tanto colmo di dolore quanto di bellezza.

Nel film “The New Gospel, presentato nel 2020 alla Mostra del Cinema di Venezia, Milo Rau immagina un nuovo Vangelo raccontando, tra fiction e documentario, la rivolta dei migranti ridotti in schiavitù nei campi di pomodori del Sud Italia.