L’edizione 2020 dell’Uno Maggio Libero e Pensante, l’ormai tradizionale concerto di Taranto che in qualche modo si oppone al concertone di CGIL CISL e UIL non si ferma, nonostante l’emergenza sanitaria
Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, gli organizzatori, Diodato, Roy Paci e Michele Riondino, insieme al Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, hanno raccontato il programma di attività previste per la festa dei lavoratori nel corso di una conferenza stampa in diretta streaming.
Il cuore pulsante di tutto l’evento 2020 sarà il documentario “Liberi e Pensanti – Uno Maggio Taranto”, per la regia di Giorgio Testi, Francesco Zippel, Fabrizio Fichera, che hanno lavorato gratuitamente. Il docu-film andrà in onda su La7 in maniera integrale dopo Propaganda Live.
Come spiega Diodato: “Quest’anno non ci sembrava una buona idea fare una diretta streaming musicale, come se ne sono viste tante. Ma era necessario non rimanere in silenzio, soprattutto perché quest’anno la condizione tarantina la stiamo vivendo tutti, la scelta obbligata tra salute e lavoro. Abbiamo così ideato un contenuto che potesse rimanere nel tempo, un docu-film con la partecipazione di tanti amici artisti, alcuni che si sono esibiti più volte sul nostro palco, altri che l’avrebbero calcato per la prima volta. È importante la loro partecipazione, in questo modo i tarantini si sentono meno soli».
Roy Paci ha svelato alcuni nomi presenti nel progetto: “Vecchi amici come Vinicio Capossela, Piero Pelù, Samuel dei Subsonica“. E tra i tanti ospiti di questo palco virtuale troveremo anche Elio Germano, Carolina Crescentini, Zerocalcare, Ghemon, Brunori Sas, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Niccolò Fabi, Negramaro, Elisa, Coma_Cose, Mama Marjas, Gabriella Martinelli.
Riondino ha affermato critico:“Noi lavoratori dello spettacolo siamo dimenticati, ma siamo i primi a essere chiamati a dare contributo gratuito. Non vederci riconosciuta l’importanza di esistere è un fattore grave. Non si sa ancora come lo spettacolo ripartirà. Servono risposte”.
Alla conferenza stampa era presente anche Gino Strada che ha colto l’occasione per fare il punto sulla situazione sanitaria e sull’attività di Emergency: “Anche oggi siamo impegnati a combattere questi virus che condizionano tutta la nostra esistenza e non sono solo il Coronavirus. Uno di questi virus è aver ridotto, da parte della classe politica, la nostra sanità e la medicina a merce fruibile per chi ha i soldi per pagarsela. Non è possibile pensare alla nostra salute come una cosa privata. La nostra salute ha bisogno di uno sforzo collettivo per essere tutelata. Sembra quasi che la mancanza di mascherine sia un disguido delle Poste. Spero che finita l’emergenza ci sia un ripensamento perché non si può riprendere come eravamo prima: come eravamo prima ha prodotto i disastri cui stiamo assistendo”.
Un operaio dello stabilimento ex-Ilva di Taranto: Raffaele Cataldi, ha ricordato che le restrizioni che oggi vive tutta Italia, a Taranto nei giorni di vento sono la normalità: “I nostri figli non vanno a scuola, non possono giocare – ha ricordato – Il problema è che per il Coronavirus ancora non c’è una soluzione, per la fabbrica sì. E ve lo dice un operaio”.
Il docu-film “Liberi e Pensanti – Uno Maggio Taranto”, procederà attraverso un racconto audiovisivo che attraverserà diverse tematiche, il cui sviluppo sarà affidato agli ospiti, ai vari contributi artistici e alle tante testimonianze di chi a Taranto lotta e lavora per un futuro migliore. Musica, interviste, animazioni e molto altro.
Quindi quest’anno, potremo festeggiare la giornata dei lavoratori, stando “vicini” dal divano, guardandoci il Docu-film: “Liberi e Pensanti – Uno Maggio Taranto” su La7, dopo Propaganda Live.
Ovviamente non può mancare il nostro consiglio cinematografico e come abbiamo fatto per il 25 aprile, vi consigliamo un classico del cinema italiano: “I compagni” di Mario Monicelli del 1963, che tra i produttori del film annovera la jugoslava Avala.
Torino, fine Ottocento. In una fabbrica tessile, l’ennesimo grave incidente spinge gli operai a richiedere migliori condizioni di lavoro. Quando la loro richiesta di ridurre l’orario di lavoro da quattordici a tredici ore viene del tutto ignorata, decidono di compiere un gesto dimostrativo, suonare la sirena di fine turno in anticipo di un’ora, che procura però una multa a tutti e una sospensione a Pautasso, l’autore materiale.
Da qui in poi in un crescendo di tensione, tra padroni e operai si fa avanti la figura del Professore (non quello della Casa di Carta) interpretato da Marcello Mastroianni , un rivoluzionario teorico, perseguitato dalla polizia. Una perfetta commedia all’italiana, che ci mostra con chiarezza e semplicità: la condizione dei lavoratori nella nascente industria italiana, la complessità dei rapporti tra i diversi ceti sociali, i cui intrecci non erano di semplice soluzione e soprattutto la distanza fra la retorica politica e la realtà quotidiana.
Troverete qui sotto il film in versione integrale!
Buon 1° maggio dalla redazione dello SDAC Magazine.