A 47 anni di distanza dal colpo di stato in Uruguay, avvenuto il 27 giugno 1973, che portò al potere la così detta dittatura civico-militare,oggi ci sono nuove tensioni politiche che stanno determinando un deterioramento della democrazia uruguayana e non solo, il terremoto della crisi sanitaria e di quella economica ha scosso le fondamenta del globo, il cortometraggio El Bunker, ci mette in guardia dai rischi che può correre la democrazia.

Il Movimento Culturale Internazionale Our Voice, sempre molto attento, per la prima volta, ha caricato sul proprio canale YouTube, un cortometraggio, El Bunker. Una coproduzione realizzata tra Uruguay, Italia ed Argentina che denuncia i fatti politici più preoccupanti dall’instaurazione della democrazia ad oggi nel paese latino americano.

Il corto ripercorre con drammatica puntualità le date e i fatti che hanno segnato la storia dell’Uruguay, concentrandosi sull’impunità di chi partecipò alla dittatura e la prevaricazione dei diritti fondamentali dell’uomo.

Il documentario ci mostra l’attualità del paese; si passa dalla vicenda del mitico presidente pauperista Pepe Mujica, alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali come la ‘Ndrangheta all’interno delle istituzioni, che riescono a determinare l’imposizione di leggi a dir poco liberticide.

Il cortometraggio, è stato prodotto da Our Voice Production. I testi sono stati curati da Sonia Bongiovanni  (fondatrice del Movimento in Italia), Riccardo Caronia alle riprese, mentre il protagonista è interpretato dall’attore  Diego Grachot. La regia è di Stefano Centofante.

Anche questo corto ha fatto i conti con una lavorazione complicata dalla pandemia, ma la fatica dei suoi autori ha portato a un prodotto di tutto rispetto di cui vi consigliamo la visione.

Il contenuto e il messaggio rilanciato da El bunker ci pone una necessaria  riflessione sulla collusione che lega il potere istituzionale alle organizzazioni criminali, e dalla disperazione senza via d’uscita del protagonista dobbiamo trovare ispirazione, quanto meno per tenerci informati seguendo l’attività di movimenti come Our Voice, che hanno fatto dell’informazione l’arma per contrastare le mafie e la corruzione.

S.V.

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