“Ho fatto un film che può non piacere a chi piace l’horror, perchè il mio obiettivo era fare un film di genere che non fa genere” ha detto ai microfoni della SDAC Fabio Giovinazzo, regista, artista e scrittore genovese che ha dovuto, come tanti, interrompere la produzione di un suo film (Veleno Biondo) a causa della pandemia del Corona Virus….e nel frattempo ne ha girato un altro: Isis vs Zombie. Il film, costruito su due atti, mette in scena diversi elementi dell’horror e della violenza contemporanea. Nella prima parte, espressionista e documentaristica, si contestualizza la città di Genova come arena di energie e contrasti, descritta dalle illustrazioni di Niccolò Pizzorno nella colloquialità di due ragazzi afghani, che siedono e si raccontano tranquilli, con due fucili accanto. La presenza dell’Angelo della morte, la colonna sonora che sospende ogni freddo realismo, sono elementi che allontanano dalla percezione classica della società claustrofobica che si vuole mettere in discussione oggi nelle strade, ma va diretta alla sfogo e all’estrema coreografia di una “danza macabra”, accompagnata dalle musiche di Perseo Miranda e dai trucchi di Fabio Taddi.
Giovinazzo in quest’opera estremizza il linguaggio surreale e lo mostra con un intimo respiro fotografico, freddo e affilato come il bianco e nero della fotografia, curata come sempre dal regista.

Il salto alla narrazione fiction prevista per Veleno biondo non spaventa Giovinazzo, anzi, ne è galvanizzato dalla sfida, perché ogni giorno può essere una nuova scoperta di narrazione artistica, e lo denota l’ininterrotta produzione. Prima della pandemia Il ponte della vergogna, scritto insieme a Marco Tulipano, era pronto a far volare una bandiera di commozione e poesia raccontata da artisti e testimoni, presenti qui con il corpo, nel tempo con la mente, e per sempre con il cuore.
Qui potete vedere l’intervista integrale a Fabio Giovinazzo fatta da Alessandro Bellagamba
Il mondo e la realtà sono un vento che non si fermano e la sospensione della produzione di un film, come dicono le parole del regista, possono essere favorite da un’ispirazione nuova che rinfresca il film che si aveva in mente prima. Così stanno prendendo vita il già citato Veleno biondo e “Il mio nome è Gesù”, prossimo film in cantiere.
Il regista di Bob non si ferma alla telecamera ma è anche in libreria e online con “Dissolvi” edito da Aracne: un thriller horror che racconta le vicissitudini di un Dracula contemporaneo strisciante nelle oscure vie genovesi.