Elena Tioli, i due giornalisti Francesca Della Giovampaola e Filippo Bellantoni, assieme al videomaker Simone Cannone.Hanno realizzato il documentario “Legno Vivo. Xylella, oltre il batterio”, disponibile su Vimeo.
Questo racconto/reportage ci svela i retroscena scomodi che si celano dietro quella che da più parti viene considerata esclusivamente un’epidemia, e non una questione scientifica, agricola, economica, ambientale, sanitaria e sociale.
Le immagini ci portano verso una riflessione sulle contraddizioni che persistono nella gestione del fenomeno del disseccamento degli ulivi.
Nella sotto-trama, troviamo l’aspetto simbolico dell’ulivo, per i pugliesi che affonda le proprie radici nell’antichità.
Quella sacralità riconosciuta agli ulivi nell’antica Atene, dove era prevista la pena di morte per chi osava tagliarli, e la contemporaneità in cui, invece, chi si oppone alle eradicazioni rischia di essere perseguito penalmente.
Il mitico Ulisse aveva costruito la propria abitazione attorno a un tronco di ulivo, al cui interno aveva collocato il letto nuziale, come ci ricorda il seguente passaggio tratto dall’Odissea: «Cresceva, dentro al cortile un tronco d’olivo dalle foglie sottili, rigoglioso, fiorente, largo come una colonna. Intorno a questo io eressi il talamo».
A partire dal 2013, in Puglia gli ulivi vengono abbattuti per legge, unico rimedio alla diffusione della Xylella.
La soluzione prospettata è il reimpianto di specie considerate più resistenti al batterio, sebbene non vi siano ancora evidenze scientifiche. Specie che altrove, come in Spagna, dove gli autori hanno intervistato agricoltori e ambientalisti, hanno prodotto una catastrofe sociale ed ecologica.
Ma il rimpianto delle nuove piante nella provincia di Almeira ha favorito la desertificazione e il conseguente spopolamento della regione.
Elena Tioli intervistata dal ilmanifesto : “Ho voluto portar fuori dalla Puglia questa questione perché non è solo pugliese. Si sta perdendo un patrimonio globale e si sta creando un precedente pericolosissimo”.
Non tutti, hanno reagito allo stesso modo alla Xylella, lo denuncia lo stesso Marco Nuti, microbiologo del suolo dell’Università di Pisa: “L’espianto non viene fatto in Toscana, dove c’è il batterio. Non viene fatto in Francia, dove pure c’è. Non è stato fatto in Corsica”.
Il documentario procede riportandoci i punti di vista e le opinioni di tecnici, esperti e agricoltori che mettono tra gli imputati dello sfacelo ecologico a cui stiamo assistendo da anni, l’uso indiscriminato di erbicidi e l’avvento di un metodo a dire di molti dallo stile mafioso e arrogante, che impone agli agricoltori “soluzioni” apparenti che non garantiscono nessuna certezza di ripresa mentre si riempono le tasche dei soliti noti.
L’ambientalista indiana Vandana Shiva di fama globale lancia un appello: «Cittadini della Puglia ribellatevi».
Spiega l’autrice Elena Tioli: «È finito il tempo di girarsi dall’altra parte il non mi appartiene ci ha portati fino qui. Se vogliamo cambiare qualcosa dobbiamo ripartire dalla terra e dagli agricoltori».
In quest’epoca di virus che colpiscono le persone e gli ulivi, “Legno Vivo” rappresenta una voce fuori dal coro, per farci riscoprire la saggezza ancestrale del mondo contadino, una prospettiva critica che forse dovremo utilizzare anche nei riguardi dei vaccini in arrivo (cura o business?).
Il documentario è stato realizzato grazie a una campagna di crowdfunding e al lavoro dei suoi ideatori.