Pulp Fiction: un film girato con poco budget

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Oggi Quentin Tarantino compie 58 anni (auguri!). Vogliamo celebrare questa ricorrenza raccontandovi qualche curiosità sul budget del suo film più popolare: Pulp Fiction.

Dopo il grande successo de Le Iene (1992), prodotto e girato con poco meno di mezzo milione di dollari, il regista originario del Tennessee riesce ad ottenere un finanziamento più cospicuo per la realizzazione della sua seconda pellicola. A puntare sulla produzione del film saranno i fratelli Robert e Harvey Weinstein, all’epoca a capo della Miramax. La casa di produzione era stata appena acquisita dalla Disney, che diede il consenso per uno stanziamento di budget pari a 8.5 milioni di dollari. Facendo di Pulp Fiction il primo film interamente prodotto dalla compagnia fondata a New York nel 1979.

Quentin Tarantino in compagnia del produttore Harvey Weinstein.

Il budget di Pulp Fiction, non molto rilevante per una produzione hollywoodiana ma discreto per un regista emergente, venne destinato quasi completamente alla retribuzione degli attori: precisamente 5 degli 8 milioni totali. Tutti vennero stipendiati in egual modo, con 20 mila dollari a settimana. Questa scelta fu fatta per risparmiare denaro, e risultò vincente per la valorizzazione dei ruoli minori, come quello iconico di Mr. Wolf, interpretato da Harvey Keitel.

Spending Review per auto e guardaroba

Anche la scenografia e gli oggetti di scena furono interessati da una forte spending review. La macchina utilizzata da i due gangster Vincent Vega e Jules Winnfield, una Chevelle Malibu del 1964, era di proprietà del regista. Tarantino la mise a disposizione per le riprese e gli venne rubata durante il corso delle stesse. Anche l’iconico portafoglio di Jules, con la scritta Bad Mother Fucker, era di sua proprietà.

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Un altro settore che dovette inventare da zero il proprio lavoro, fu quello dedicato al guardaroba. La costumista Betsy Heimann fece i salti mortali per vestire Uma Thurman, tentando di mantenere e amplificare la sua aura da dark lady. Si ritrovò a girare per mercatini dell’usato e piccoli negozi di vestiti a noleggio, riuscendo a spendere poco denaro e limitando l’acquisto di abiti di marca. Infatti, il personaggio di Mia Wallace indossa solo un capo firmato: le ballerine color oro di Chanel.

Ne avevamo già parlato su queste pagine, di come una buona idea possa portare ad ottimi risultati e a fortunose sortite al botteghino nonostante la mancanza, in partenza, di fondi faraonici. Anche questo caso è la dimostrazione pratica di come le idee debbano essere il carburante principale in campo cinematografico. Certo, i soldi chiamano soldi. Ma l’incasso di 212 milioni di dollari a fronte degli 8 e mezzo spesi, non può essere interpretato solo come un ottimo investimento. Deve essere analizzato dal punto di vista contenutistico, stilistico e registico, coincidente e coadiuvante all’esplosione e la maturità di uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo.