Dopo la prima parte e la seconda, abbiamo deciso di mostrarvi altri frame provenienti da film che si sono ispirati, in alcuni specifici momenti, a celebri opere d’arte.
Il cinema da sempre è un campo artistico continuamente contaminato da altre forme di comunicazione. Una delle sue ragioni d’essere è proprio l’equilibrio fra elementi diversi: musica, scrittura e immagine. Quando l’arte ispira il cinema – Parte 3
In alcuni casi però i registi hanno voluto andare oltre, travalicare la sottile linea che divide l’omaggio dalla citazione.
Spesso infatti possiamo trovare nelle pellicole più famose riferimenti espliciti a opere d’arte immortali. Ne abbiamo raccolte alcune, che pubblicheremo periodicamente sui nostri canali social. Per non perderne nemmeno una seguici sui nostri profili Instagram e Facebook.
Qui di seguito un altro trio di immagini:
“Ophelia”, John Everett Millais, (1852) vs “Melancholia”, Lars von Trier, (2011)
“Ritratto della giornalista Sylvia von Harden”, Otto Dix, (1926) vs “Cabaret”, Bob Fosse, (1972)
“Il caffè di notte”, Vincent van Gogh, (1888) vs “Lust for life”, Vincente Minelli, (1956) Quando l’arte ispira il cinema – Parte 3
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