Ricordando Frank Doubleday (1945 – 2018)

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2002
Photo by Avco Embassy/Kobal/REX/Shutterstock (5885867ae) Frank Doubleday - Escape From New York - 1981 Director: John Carpenter Avco Embassy USA Film Portrait Scifi New York 1997

Non sempre deve morire una celebrità o un’icona di riferimento per risvegliare quelle emozioni da grandi amatori e appassionati che si àncorano dentro di noi da qualche parte e alla vista di un gadget o all’ascolto di una citazione, si risvegliano tutt’a un tratto e ci inebriano di adrenalina ed eccitazione trasformandoci letteralmente.

Frank Doubleday non era proprio un gadget ma è diventato un’icona immortale, per esempio con il semplice nome “Romero” in 1997: Fuga da New York, la pettinatura, le sue taglienti e brevi battute, è lo stereotipo del perfetto “pazzo carpenteriano”, alienato, violento e suddito di un male più grande, o del male stesso.

Se mi toccate muore, se non ve ne andate in 30 secondi muore, se ritornate muore” e la polizia a difesa del Presidente degli Stati Uniti (Donald Pleasence), capitanata dallo straordinario Lee Van Cleef, deve prendere sul serio le parole di questo “pazzo della strada” che s’inchina con ironia di fronte alle coreografie da teatrino della polizia che, da solo, li fa arretrare e rinunciare all’operazione. Solo Jena Plissken (Kurt Russell) potrà riuscire, a modo suo, nel salvataggio del Presidente e probabilmente del mondo.

Image via Universal Pictures / CC BY

Non da meno in “Distretto 13: le brigate della morte”, è uno dei terroristi del patto di sangue e il silenzioso carnefice delle vittime iniziali: il gelataio, la bambina e il padre, in una delle scene più inquietanti per desolazione e letteralmente abbandono della città di Los Angeles nei confronti dei suoi cittadini, lasciati come bersagli mobili alle feroci carpenteriane “brigate della morte”. Indimenticabili le movenze di Doubleday, calme e feroci, ma da quella strabiliante potenza visiva che approderà definitivamente nell’icona di Michael Myers Halloween (1978).

Ancora oggi i suoi personaggi sono tra i segni distintivi di film straordinari che non rappresentano un’epoca precisa ma un mondo parallelo, manifesto di critica, paure, scontri sociologici, che ancora oggi hanno da dire tanto, e noi sappiamo che basta un volto per farci reagire e tornare ad ascoltare.

Image via iMDB ( https://www.imdb.com/title/tt0082340/mediaviewer/rm109195776 )