Record di visualizzazioni per il docu-film “Un anno in Alta Valle Maira”, la pellicola era stata presentata in prima visione al Festival della Montagna di Cuneo, nel marzo 2019.
A seguito della crisi sanitaria il regista e la produzione hanno deciso di mettere a disponibilità del pubblico il documentario caricandolo su YouTube,lo scorso 20 aprile, e ad oggi viaggia verso i 20 mila contatti.
“Un anno in Alta Valle Maira”, del regista Andrea Icardi, originario di Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, ma da una decina d’anni residente a Torino, ci accompagna in un avventuroso viaggio lungo un anno nell’alta Valle Maira, dalle prime nevicate invernali alla magia dei colori dell’autunno, con quattro guide fortemente legate a questa terra maestosa situata nelle Alpi Cozie, al confine con la Francia: Fortunato Bonelli, allevatore di cavalli Merens, Enrico Collo, geologo e guida escursionistica, Rolando Comba, cuoco, nonché fondatore e custode del Museo “La Misun d’un bot”, Bruno Rosano, pioniere dello scialpinismo in Valle Maira, fotografo e autore di numerose guide sulla Valle. Prodotto dalla Fondazione Acceglio, il documentario racconta la bellezza incontaminata e selvaggia di un territorio che si è conservato intatto da migliaia e migliaia di anni.
Con i suoi paesaggi mozzafiato la Valle Maira consente ai suoi visitatori di cogliere il senso di infinito e il grande mistero che governano le nostre vite. Al cospetto di vette maestose e imponenti, ruscelli, alberi, baite, sentieri si può provare la dolce, impagabile sensazione di sentirsi parte integrante della Natura, nel cui abbraccio rassicurante si annulla la nostra finitezza.
Intervistato da FTNews Aicardi racconta:”Abbiamo fatto circa cinquanta giorni di riprese, sparsi tra tutte e quattro le stagioni, per circa cento ore di materiale girato e una cinquantina di persone coinvolte. La Produzione è la Fondazione Acceglio, che ha investito molto in questo documentario. Devo dire che molte realtà della Valle, menzionate nei titoli di coda, hanno collaborato al progetto e dato il loro importante contributo”.
E continua:“a marzo 2019, nell’ambito di un festival incentrato su cinema e montagna, abbiamo fatto la prima proiezione al cinema “Monviso” di Cuneo, che per l’occasione era gremito. A questa hanno fatto seguito circa una ventina di altre proiezioni, che hanno registrato il tutto esaurito, con circa 400-500 persone. Il film è stato distribuito in 3000 dvd che sono stati quasi tutti venduti. Siamo stati in concorso al Festival du film de montagne, a Barcellonette, in Francia. Tra luglio e agosto 2019 è arrivata la nomination per il Milano International Film Maker Festival, festival del cinema indipendente che raccoglie film di tutto il mondo, svoltosi a Milano qualche settimana fa, dove il documentario è stato inserito nella cinquina finalista sia per la miglior regia che per il miglior documentario breve”.
La Valle Maira, non è estranea ai successi del cinema, vi fu girato l’indimenticabile: “Il vento fa il suo giro”, il primo grande successo di G.Diritti.
Sullo sfondo dei paesaggi aspri e mozzafiato dell’Alta Valle Maira, nel cuneese, si svolge una vicenda che ruota attorno ai temi della diversità, visti sia come occasioni di crescita e scambio che come isolamento, sconfitta e ‘guerra’. Parlato in tre lingue (italiano, francese e occitano), uscito nelle sale con due anni di ritardo, è poi diventato un clamoroso caso cinematografico.
Anche se ancora per un po non potremo raggiungere le montagne, nell’attesa di capire quando torneremo a spostarci liberamente di regione in regione, consigliamo agli amanti della montagna e non , la visione del documentario di Icardi, che troverete subito qui sotto.