
- articolo di Mary Gabrielli
Il cinema messicano è tornato a vivere negli ultimi anni grazie ad autori come Alejandro González Iñárritu, Guillermo del Toro e Alfonso Cuarón.
Non tutti conoscono il passato di una delle cinematografie più interessanti da riscoprire oggi. Il cinema messicano dei primi decenni del 1900 fu caratterizzato da alti e bassi ma dal 1934 le cose cambiarono: il Messico ebbe una notevole crescita economica grazie a una serie di eventi importanti, tra cui l’avvento di un governo nazionalista di Lázaro Cárdenas, la crisi del cinema spagnolo e gli incentivi statunitensi (il Messico appoggiò l’entrata dell’America nel secondo conflitto mondiale). Dal 1939 al 1950 il cinema messicano raggiungerà il massimo dello splendore: oltre ai finanziamenti, l’ambiente cinematografico fu influenzato dall’arrivo di registi come Sergej Michajlovic Ejzenstejn e Luis Bunuel.

In questi anni emergono registi notevoli come: Emilio Fernández, Fernando de Fuentes, Miguel Zacarìas, Julio Bracho e molti altri i cui film s’ispiravano ai generi hollywoodiani come la commedia, il musical o al melodramma italiano. I registi non emulavano il genere ma lo rielaboravano introducendovi la propria cultura, condizione sociale e politica. Il tutto era accompagnato dalle tipiche canzoni ranchera, intonate dal popolo messicano durante le battaglie.
Il cinema divenne lo strumento per elevare a un grado più alto la cultura del popolo messicano, molto spesso denigrato a causa degli stereotipi presenti nella maggioranza dei film e cartoni animati in circolazione. In un cinema ormai affermatosi come industria non potevano mancare straordinarie attrici e attori come Maria Felix, Dolores de Rio e Maria Elena Marqués, Pedro Armendariz, Jorge Negrete, Pedro Infante e molti altri.

Il cinema messicano negli anni 50 era all’apice della produzione con 125 film all’attivo ed era anche uno dei più apprezzati e richiesti nei festival. Si trattò di un breve e intenso periodo in cui il Messico ebbe modo di imporsi con un proprio stile, una sua estetica e poetica. In seguito per motivi politici, economici e ideologici vi fu il lento declino.
In questi giorni la Cineteca di Bologna ha distribuito nelle sale la versione restaurata di uno dei film più rappresentativi che quegli anni: Enamorada di Emilio Fernández (1946). Questo gioiello è tornato a vivere grazie al restauro di Martin Scorsese con la sua Film Foundation’s World Cinema Project, all’UCLA Film & Television Archive.