Oggi è l’anniversario di nascita del regista e sceneggiatore tedesco Robert Wiene. Wiene ha rappresentato, forse più di chiunque altro, la cifra stilistica del cinema espressionista tedesco. Avanguardia sviluppatasi fra gli anni dieci e venti del ventesimo secolo.
Vogliamo ricordare il suo film più famoso ed importante: Il gabinetto del Dottor Caligari (1920). Film manifesto della corrente artistica sopracitata, la pellicola assume caratteri paradigmatici per quanto concerne l’espressionismo filmico tedesco.
Temi tremebondi, lunghe inquadrature fisse, montaggio fantasma. Scenografie cupe la fanno da padrone, insieme a una storia che mischia irrimediabilmente realtà e allucinazioni di una mente malata.
“In Caligari, l’interpretazione espressionista è riuscita con raro successo a evocare la “fisionomia latente” di una piccola città medievale dai vicoli tortuosi e oscuri, budelli stretti rinserrati tra case sgretolate le cui facciate sbilenche non lasciano mai entrare la luce del giorno. Porte cuneiformi dalle ombre pesanti e finestre oblique dai vani deformi sembrano rodere i muri” scriveva la critica Lotte Eisner nel libro Lo schermo demoniaco.
Oltre a questa imprescindibile pellicola, che consigliamo a tutti di recuperare, ci piace citare anche Raskolnikow. Adattamento cinematografico del celebre romanzo russo Delitto e Castigo, scritto da Fëdor Dostoevskij, anch’esso fortemente ispirato alle correnti artistiche che soffiavano nella regione mitteleuropea di quegli anni.